I denti devitalizzati hanno maggiori probabilità di rompersi rispetto ai denti ancora vitali, perché essendo stati svuotati della polpa, che al suo interno contiene un fascio vascolo-nervoso ricco di vasi sanguigni, vasi linfatici e terminazioni nervose, rimangono privi del loro nutrimento e per questo risultano deboli e fragili.
Perché e come si effettua la devitalizzazione dentale
Un trattamento di devitalizzazione o endodontico è un intervento odontoiatrico ambulatoriale che si rende necessario quando il tessuto molle (o polpa) all’interno del dente risulta infiammato o infetto a causa dei danni provocati da una carie molto profonda, da traumi di varia natura o da un granuloma. Queste situazioni provocano quasi sempre dolori molto forti che spesso non si riescono ad alleviare nemmeno con una cura farmacologica a base di antidolorifici.
Il trattamento endodontico permette di salvare il dente senza ricorrere a soluzioni più invasive, come l’estrazione e di conseguenza all’implantologia.
L’intervento in un primo step prevede la rimozione della polpa dentale e dei batteri all’interno del dente, la disinfezione del canale radicolare e il suo riempimento con una resina naturale e la sigillatura del dente con un’otturazione temporanea. Questa verrà rimossa durante una seconda seduta, che prevede l’inserimento di un perno che sosterrà la ricostruzione e la capsula di copertura del dente.
Cosa fare dopo la devitalizzazione
Subito dopo l’intervento il paziente avvertirà ovviamente un po’ di dolore che potrà essere reso meno fastidioso con l’assunzione di antidolorifici o con l’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata. In caso di gonfiore invece potrà essere seguita una cura antibiotica solo se prescritta dal medico.
Come prendersi cura di un dente devitalizzato
Un dente devitalizzato, anche se ricoperto da una capsula che riduce sensibilmente il rischio di fratture future, è comunque più fragile di un dente dotato di polpa e quindi necessità di attente e costanti cure.
Vediamo quindi alcuni suggerimenti per preservare al meglio e nel tempo un dente devitalizzato:
- praticare quotidianamente una scrupolosa igiene orale con spazzolino, possibilmente elettrico, dentifricio, filo interdentale o scovolino, perché anche un dente devitalizzato rischia di cariarsi;
- prestare massima attenzione alla masticazione di cibi particolarmente duri per evitare traumi o fratture;
- sottoporsi a controlli periodici dal dentista e associarli a trattamenti di igiene orale professionale;
- evitare assolutamente il fumo che potrebbe causare danni ai tessuti del dente.
La durata di un dente devitalizzato anche se incapsulato, non dipende solo dalla buona riuscita dell’operato del dentista, ma anche dalla salute complessiva di tutta la dentatura di una persona. Più denti sani e naturali sono presenti accanto a uno o più denti devitalizzati, minore sarà la possibilità che questi vengano intaccati da carie e batteri. In questa situazione, nonostante siano privi della loro linfa vitale, i denti devitalizzati sopravviveranno più a lungo.
Prendersi cura della salute dentale e di tutto il cavo orale è di estrema importanza, perché ne beneficia a 360 gradi tutto l’organismo.
Ecco perché per la prevenzione e per le cure odontoiatriche dalle più semplici alle più invasive, ci si deve affidare esclusivamente a professionisti specializzati che siano in grado di garantire ai propri pazienti cure attente, precise ed innovative.